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Slow Life

Lino Stella, il protagonista di Slow life, il nuovo film di Fabio del Greco, è impiegato in una biblioteca comunale. Un lavoro a tempo indeterminato che è il miraggio di milioni di persone. Ma da un po’ di tempo non sopporta le sue giornate lavorative, si sente stressato e prende un periodo di ferie per dedicarsi alla sua passione principale disegnare fumetti. Vuole approfittare del periodo di libertà anche per rilassarsi, giocare con la sua tartaruga, vedere la sua fidanzata. Ma la società intorno a lui sembra complottare contro il suo progetto di relax. 

Il primo allarme viene proprio uno dei suoi colleghi: sapendo che Lino approfitta dei periodi di tempo libero per disegnare e vendere fumetti lo mette in guardia: come titolare di un lavoro pubblico a tempo indeterminato non può farlo. Non può avere altre entrate di denaro se è un dipendente dello Stato. 

Questa affermazione risuona come una privazione della libertà personale e fa da incipit a tutta la storia: l’uomo non è libero di perseguire ciò che più gli piace e ciò che gli interessa davvero perché è inserito in un meccanismo assurdo legittimato dalla burocrazia e dalla legge. 

Lino Stella prova a vendere i suoi fumetti ma nulla sembra dargli soddisfazione. L’editore, interessato di più ai film porno che guarda nel suo ufficio, svilisce il suo lavoro: sono fumetti di supereroi che secondo lui non hanno nessuna potenzialità commerciale, troppo dark.